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Marotta: Voglio restare all’Inter a lungo

Marotta: Voglio restare all’Inter a lungo

Beppe Marotta, presidente dell’Inter è intervenuto in una lunga intervista a Sky Sport per ripercorrere il 2024 del club interista e quindi anche del suo dirigente di spicco: “Voglio restare all’Inter a lungo: sto bene e la mia intenzione è quella di contribuire a dare risultati”.

Nell’anno che lo ha visto diventare Presidente dei nerazzurri dopo l’avvento dell’era Oaktree, Beppe Marotta dichiara la sua fede al club 20 volte Campione d’Italia e punta in alto: “Nello sport bisogna essere molto ambiziosi, quanto sento alcuni colleghi dire ‘bisogna arrivare tra le prime quattro’ io non sono molto d’accordo’. Serve avere la sfacciataggine di credere in obiettivi utopistici”.

L’anno che si avvia a concludersi verrà ricordato in casa nerazzurra come quello che è coinciso con la fine dell’era Zhang e l’inizio di una nuova gestione targata Oaktree:
“Partecipano alla vita del club, il rapporto con loro è positivo e quotidiano. L’obiettivo è garantire la ricerca della sostenibilità economico-finanziaria. Ci sono delle linee guida da seguire come ovvero comporre una rosa che risponda a limiti economici dal punto di vista del costo del lavoro, a un’età media che possa garantire il fatto di investire in giovani che rappresentano un patrimonio, un elemento che contribuisce a dare sostenibilità.

Nella prossima stagione garantiremo la massima competitività attraverso giocatori meno vecchi di quelli di oggi, ma che rappresentino anche qualità, professionalità e patrimonio”.

Come è cresciuto Inzaghi in questi anni?
“Inzaghi ha dimostrato di essere un grande professionista e una persona intelligente. E’ arrivato in punta di piedi all’Inter, senza fare proclami. E’ cresciuto man mano che otteneva risultati, acquisendo consapevolezza nelle proprie capacità. E’ un leader del gruppo, sa inculcare la cultura del lavoro, la passione e il senso di appartenenza. Tutte queste componenti, supportate dal management, hanno creato quella simbiosi che ci ha portato abbastanza lontani”.

Quanto e come ti confronti con Inzaghi?
“La prima cosa è il rispetto dei ruoli, in primis devo fare questo. Ausilio, da ds, è quello che si confronta di più con Inzaghi, ma siccome il nostro è un gioco di squadra il confronto tra noi è quotidiano. Ogni giorno parliamo delle varie dinamiche, con ognuno che porta la sua competenza”.