Il Nantes si inginocchia ai piedi di Di Maria: 3-0 mai visto alla Juve
Angel Di Maria batte Nantes (0-3), la Juve passa agli ottavi di finale di Europa League. Al ‘fideo’ è bastato un quarto d’ora per chiudere la partita e annullare il pareggio (1-1) dell’andata: doppietta (con un primo gol da cineteca che strappa un gesto di stupore ad Allegri) e avversari costretti a giocare in dieci larga parte del match per il rosso diretto a Pallois (di braccio aveva cercato di stoppare la conclusione dell’argentino).
Nel sorteggio dell’urna (domani, venerdì 24 febbraio) i bianconeri non saranno testa di serie: tra le possibili avversarie lo spauracchio da evitare è l’Arsenal di Arteta capolista in Premier League (tra le più forti delle otto formazioni che sono già qualificate).
Di Maria riceve palla da Fagioli e l’accarezza quel tanto che basta per imprimerle un effetto speciale: s’inarca e poi curva all’improvviso togliendo la ragnatela dall’incrocio dei pali. Lafont può solo guardare
Frastornato. Il Nantes, che aveva in animo di sorprendere la Juve in contropiede (come successo a Torino), ha le sembianze del pugile che prende un pugno in pieno viso e resta stordito. Barcolla, fa fatica a organizzarsi, è smarrito. Passano una decina di minuti e va ko di fronte al sudamericano e a una Juve devastante, concentrata, letale, scesa in campo con la personalità (e la mentalità) di chi vuole imporre ritmo e gioco. Di Maria trasforma il rigore che lui stesso procura: è sufficiente un tacco, un soffio che manda all’aria il castello di carta dei francesi.
FORMAZIONI UFFICIALI NANTES-JUVENTUS
NANTES (4-3-3): Lafont; Centonze, Castelletto, Girotto, Pallois; Sissoko, Chirivella, Mollet; Blas, Delort, Simon. All. Kombouaré.
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Danilo, Bremer, Alex Sandro; De Sciglio, Fagioli, Locatelli, Rabiot, Kostic; Di Maria, Kean. All. Allegri.
Dominio totale. Il Nantes ridotto in inferiorità numerica può nulla. È alle corde, si arrangia come può, si fa forza grazie anche al sostegno del pubblico che non smette mai d’incitare la squadra. Ma dinanzi a sé trova un avversario che gonfia il petto, non si accontenta, azzanna al collo al preda e la finisce un poco alla volta. Almeno il 60% di possesso palla, poco meno di 20 tiri in porta (di cui una decina nello specchio e 12 scagliati da dentro l’area), un palo (di Kostic nel recupero del primo tempo), 3/4 grandi occasioni create, 7 interventi di Lafont (di cui 5 decisivi), Szczęsny che vive una serata da spettatore (eccezion fatta per un tiro di Blas nel recupero), certificano lo strapotere dei bianconeri.